Il Pane ebbe quindi diffusione dapprima nell'antico Egitto e li fu conosciuto dagli Ebrei: vale la pena di ricordare, in questa sede, la grande importanza simbolica che tale alimento aveva nella religione ebraica e quella che in seguito ottenne in quella cristiana.
L'Antico Testamento ci permette di scoprire la presenza della farina e del pane nell'alimentazione dei popoli del Vicino Oriente: " Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto". I primi pani precedono la scrittura: pani con lievito (ZYMI) e senza lievito (AZYMI) trovano posto in tutte le religioni monoteiste perchè simboleggiano la purezza, incarnando nella religione cattolica lo stesso Cristo (Eucarestia), o il nutrimento per gli Ebrei, quando la manna, miracolosamente caduta dal cielo, aiutò il popolo di Israele nella traversata del deserto.
E' curioso riscontrare come nella religione ebraica al potere misterioso della forza di adulterazione e di accrescimento del lievito si collega l'idea del peccato, ovvero di una contaminazione morale dell'uomo causata dai comportamenti trasgressivi e vietati. Questo concetto è ben rappresentato da un passo del TALMUD: "il rabbi o rabbiano è la guida religiosa di una comunità ebraica" era solito concludere la propria preghiera con questa aggiunta: " O Signore dei mondi è perfettamente chiaro al tuo cospetto che è nostra intenzione compiere la tua volontà. Ma chi ce lo impedisce? Il lievito che è nell'impasto".
Oltre a quello che può essere il significato religioso-simbolico, lungo il perimetro del Mediterraneo si ritrovano per lo più gli stessi costumi popolari che danno al pane svariati significati benauguranti, per esempio: perchè non porti sfortuna, si dice che bisogna che sia rotto con le mani e non tagliato con il coltello, o che sulla tavola il pane debba essere sempre posato al diritto e mai al rovescio; se cade a terra deve essere raccolto con rispetto o, addirittura, baciato ecc.