Confrontarsi per affermare la grandezza della cucina italiana,
raccontare per seminare idee nei giovani, credere nel prodotto e nella cultura gastronomica del nostro Paese, rispettare i fornitori e crescere insieme a loro
Una sana e intelligente testimonianza di orgoglio italiano di
Alessandro Negrini e Fabio Pisani - Il Luogo di Aimo e Nadia – a Identità Golose 2015
“Italia. Non basta? Stupire il mondo con ingredienti italiani”: a partire da questa riflessione gli chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che da 10 anni fanno squadra nella cucina de Il Luogo di Aimo e Nadia, incalzati dalle domande di Danilo Giaffreda sul palco dell’Auditorium, si sono fermati a riflettere, raccontandosi, su come la grandezza della cultura gastronomica italiana possa e debba essere motivo d’orgoglio per tutti i giovani cuochi che, con passione e convinzione, devono essere ambasciatori di una nuova identità culinaria italiana.
“Ci siamo resi conto che spesso i giovani cuochi vivono una sorta di senso di inferiorità verso altre cucine, quasi si vergognassero del nostro stile – esordisce Alessandro Negrini-. Noi crediamo fermamente nel patrimonio italiano, fatto di prodotti di eccellenza, tecnica e artigianalità, territorio e creatività. E invitiamo i giovani ad approfondire la conoscenza dei nostri prodotti e ad usare sempre ingredienti italiani. Ciò non significa non essere ricettivi rispetto a quanto avviene nel mondo o non usare pepe, cacao o spezi…, ma nel piatto finale trasmettere sempre l’identità italiana”.
L’importanza e il rispetto dei fornitori è leitmotiv della discussione. “Sono 82 i nostri fornitori di materie prime con cui ci confrontiamo quotidianamente, alcuni storici, altri nuovissimi – racconta Fabio Pisani -. E’ fondamentale essere sempre curiosi, alla ricerca delle eccellenze dei nostri territori. Con i nostri fornitori formiamo una grande squadra, con loro si instaura un rapporto umano e di continua relazione e di scambio di informazioni. Le loro conoscenze ci stimolano a creare nuovi piatti, il nostro lavoro sul prodotto li spinge a migliorare sempre”. E all’unisono Negrini e Pisani sostengono l’importanza del rispetto e dell’etica che devono sempre essere alla base del lavoro di tutti. “Per avere alta qualità – proseguono - bisogna pagare il giusto prezzo. Il rispetto dei fornitori passa anche dal riconoscimento economico del valore del loro lavoro. E’ anche nostra responsabilità salvaguardare quei prodotti che diversamente andremmo a perdere e che fanno grande il nostro Paese”.