COME RICONOSCERE UNA BUONA PIZZA
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È sicuramente uno degli alimenti simbolo del nostro Paese: la pizza. Ormai si può trovare, qualche volta buona a volte meno, in ogni angolo del mondo e in qualsiasi luogo vi troviate si chiamerà sempre pizza. Come possiamo riconoscerne una buona? Purtroppo in questo caso non basta solo il gusto, bisogna saper riconoscere anche alcuni sintomi che spesso lascia dopo averla mangiata.
Primo fra tutti è la sete che spesso si ha dopo, nonché la scarsa digeribilità e il conseguente senso di pesantezza che si prova. Questo potrebbe essere dovuto a una cottura non adeguata, le pizze non completamente cotte lasciano parzialmente attivi i lieviti utilizzati per l’impasto.
Altro fattore da tenere in considerazione, cosa che non tutti fanno, è il tempo di riposo, o di maturazione. Gli amidi e le proteine contenute nella farina, sono scomposti in zuccheri semplici e amminoacidi, elementi più digeribili, e questo avviene per mezzo di enzimi. Ma perché questo avvenga, ci vuole del tempo.
Più le farine sono forti, come quella zero, e più tempo ci vuole. Durante questa fase si libera anidride carbonica che rimane intrappolata nel glutine, ecco perché l’impasto si gonfia, che sarà liberata durante la cottura, cosa che darà la classica occhiatura all’interno della pizza e la renderà più soffice e digeribile. Per ottenere ciò però, non basta farla solo lievitare, ma bisogna anche aspettare che sia ultimato il processo di trasformazione delle proteine e degli amidi, quindi non sempre un impasto gonfio sarà digeribile, bisogna saper dosare il lievito in base alla forza della farina che si adopera (indice w).
Nel caso si utilizzi il lievito madre, oltre alla fermentazione alcolica si avrà anche quella lattica e acetica, processi che regalano i caratteristici aromi negli impasti a lievitazione naturale. Un discorso a parte meritano le preparazioni surgelate, qui occorre fare molta attenzione all’etichetta.
Più è corta la lista degli ingredienti e meglio è, se poi è realizzata con olio extravergine di oliva meglio ancora, mentre il lievito sarebbe meglio restasse sotto l’uno per cento.
Purtroppo per le pizze surgelate la mozzarella è aggiunta di solito nella fase di cottura, quindi al momento di riscaldarla questa risulterà un po’ gommosa. Ormai anche quelle surgelate si trovano cotte con il forno a legna, cosa che sicuramente la arricchisce di sapori e profumi.
Anche chi non ha un forno a legna in casa si può cimentare nell’arte del pizzaiolo, in questo caso potrà selezionare gli ingredienti sulla base del gusto personale.
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