I suoi genitori avevano una pizzeria a Detroit negli anni ’70 e ’80, ma Rick Siegel, almeno da ragazzo, aveva altre aspirazioni. Così si è trasferito in Florida per lavorare come paramedico, fino alla folgorazione nata da un’improvvisa passione per i forni a legna. «C’era qualcosa di interessante in loro – ha spiegato Rick in un’intervista al Tampa Bay Newspapers Weekly -. Sono diversi da un barbecue, permettono di cuocere a temperature estreme, oltre 900 gradi, e hanno tempi di cottura rapidi. E poi, naturalmente, c’è il pane. Amo il pane». Dalla stravagante passione per i forni a legna all’idea di aprire una pizzeria il passo è breve e così l’ingegnoso ragazzo proveniente dal Michigan ha deciso di ripercorrere le orme di famiglia. Con una differenza però: niente pizza all’americana, solo pizza napoletana.
Uno che coltiva una passione improvvisa per i forni a legna deve essere per forza un tipo originale e Rick ha tenuto fede alla sua natura estrosa decidendo di aprire la sua pizzeria… in un camion dei pompieri. Così è nato Engine 53, un mezzo Ford del 1964 equipaggiato per la dotazione ai Vigili del Fuoco, riadattato con un forno a legna per cuocere gustose pizze napoletane. Il camion gli è costato solo 3500 dollari, lo ha acquistato che giaceva abbandonato in un giardino dove «era diventato un rifugio per gli scoiattoli». Rick lo ha riadattato e gli ha affibbiato un soprannome affettuoso: Ginger.
Ora il novello pizzaiolo napoletano gira con il suo camion dei pompieri per la Florida, offrendo ai clienti «vere pizze come quelle che preparano a Napoli». Rick tiene fede alla ricetta partenopea in maniera maniacale e non lascia nulla al caso. I pomodori sono del Vesuvio e anche la farina proviene dall’Italia. «Non siamo né a New York né a Chicago» spiega lo stravagante pizzaiolo che poi aggiunge con tono enfatico «questa è la vera pizza napoletana e tutto ciò mi fa impazzire». Gli affari pare che gli vadano piuttosto bene, visto che sta pensando di dotare il suo camion dei pompieri di un secondo forno. Saranno felici i suoi fornitori di pomodori del Vesuvio.
Fonte: diariopartenopeo.it