Con Cristiano Cavina la pizza diventa d'autore

Lo scrittore romagnolo, già autore di alcuni romanzi 'di culto', torna con una sorta di memoir che è insieme un vero decalogo del pizzaiolo autodidatta. Tutto da leggere e da gustare.

"Alla grande”. Undici anni fa il romanzo d’esordio di Cristiano Cavina si è imposto per la dolcezza del racconto, quello di un’infanzia scandita tra i boschi del suo paesino romagnolo che a tratti ricorda lo stile delle opere più felici di William Saroyan. Nonostante 100 mila copie vendute tra Italia e Francia, Cavina non si è montato la testa.

È rimasto fedele al suo editore, Marcos y Marcos, e al lavoro nella pizzeria di famiglia. Anche gli altri volumi hanno mantenuto le radici nel piccolo mondo di Casola Valsenio, tra calciatori esordienti e leggende antiche. Solo con “Scavare una buca” si è spostato, ma di pochi chilometri, per narrare il lavoro in una delle ultime cave di gesso, con gallerie avvolte dai cristalli.

Adesso con “La pizza per autodidatti” (288 pagine, 12 euro) impasta consigli pratici e brandelli di vissuto in un racconto di raffinata semplicità. Con il ritratto degli avventori in base ai loro gusti «dove chi ordina un calzone non ha la stessa indole di chi ordina una margherita».

E soprattutto è la storia di una grande passione perché «fare la pizza è come amare qualcuno, ma anche amare qualcuno è come fare la pizza. Ci vogliono impegno e costante attenzione. Ma senza perdere la gioia».

Fonte: l'Espresso