Uno Stile di vita, La dieta Mediterranea
Nell’ ambito delle “ Giornate dell’ arte e della Creatività studentesca” promosse dall’ Istituto Alberghiero di Molfetta e giunte alla XIII edizione, con un sempre crescente consenso di pubblico e critica, grande importanza dal punto di vista formativo, ha rivestito il convegno “ La dieta mediterranea delle Puglie”, tenutosi presso la sala Conferenze della sede centrale dell’ Istituto Apicella. A relazionare su un argomento di grande attualità ed interesse: il dott. Francesco Bux direttore dell’Agenzia Regionale Sanitaria della Puglia,la prof.ssa Daniela Carrieri, docente di Scienza dell’Alimentazione, il prof. Giuseppe D’Introno, docente di Laboratorio Servizi Enogastronomici, il dott. Giovanni Misciagna del RCCS “S. De Bellis” di Castellana Grotte. A moderare gli interventi il dott. Michele Peragine, giornalista Raie grande esperto del settore enogastronomico.A portare i suoi saluti agli eminenti relatori è stato il preside Antonio Natalicchio che ha esaltato le qualità della dieta mediterranea, diventata patrimonio dell’ umanità; ha poi ricordato come la Puglia, estendendosi in lunghezza, ha tutto il paniere inerente la piramide alimentare consigliata dai nutrizionisti,dai prodotti di terra a quelli del mare. Ha ribadito la responsabilità sociale legata al mestiere dello chef e di chi lavora nell’ ambito della ristorazione definendoli operatori della salute, in quanto il cibo garantisce e supporta il nostro star bene. Tutti infatti ci dobbiamo occupare di non sprecare le risorse del Paese, tenendo conto che l’ età media si è elevata,facendo aumentare la popolazione anziana che presenta malattie croniche, che determinano un aggravio per il Servizio Sanitario Nazionale. Gli Istituti Alberghieri sono gli ambasciatori della Puglia e della dieta mediterranea. Gli stili di vita condizionano la perdita della salute e fra essi vanno annoverati cinque fattori:dieta, ipertensione, fumo, peso e sedentarietà. Si cammina poco perché sono cambiati gli stili di vita; prima si faceva il giro per più negozi per fare la spesa, ora si compra tutto da un unico punto vendita, il grande centro commerciale, inoltre non si va più a fare la passeggiata nei centri storici, dove, a causa della crisi, hanno chiuso tanti piccoli punti di distribuzione. La struttura urbana condiziona la vita quindi bisogna rivisitare il modello di sviluppo e l’ organizzazione sociale e promuovere presso gli istituti alberghieri un nuovo tipo di formazione che tenga conto anche delle patologie legate alle malattie croniche. Durante la conferenza è stato proposto un video sul cibo, le abitudini, il paesaggio,i prodotti a km 0 contrapposti a quelli di produzione industriale ricchi di grassi ed additivi,le tradizioni, insomma tutto quello che fa della Puglia la regina della dieta mediterranea. Il dott. Misciagna ha ribadito lo stretto legame fra dieta e malattie, riportando i dati relativi a varie ricerche effettuate in Italia e all’ estero, ha tracciato anche la storia dell’ incidenza delle malattie vascolari, notevolmente innalzatasi con l’ allontanarsi da parte degli italiani da uno stile di vita. La dieta mediterranea ha alla sua base il consumo di verdure e frutta, pochi dolci, carboidrati semplici e non elaborati, frutta a volontà e consumo limitato di carne. Anche il sale deve essere utilizzato in quantità limitate come è anche importante la frequenza con cui si consumano i cibi. La dieta mediterranea e la dieta Dukan, che va tanto di moda, fanno dimagrire entrambe, ma con il tempo i benefici della dieta mediterranea si conservano più a lungo. Dobbiamo ricordare le qualità antiossidanti dell’ olio extravergine d’ oliva, ma oggi si preferisce ingerire pastiglie che non cibarsi con i prodotti della terra che hanno le stesse proprietà naturali e non elaborate in maniera chimica. Disappunto è stato espresso dai relatori per il fatto che la dieta mediterranea sta cambiando, ci stiamo sempre più adeguando agli stili americani con gravi problemi sulla salute. Anche una nutrizionista americana venuta in Italia per constatare di persona la famosa dieta, è rimasta delusa in quanto è aumentato il consumo di carboidrati raffinati e dolci,cosa che ha fatto aumentare l’ incidenza del diabete e del sovrappeso. La professoressa Carrieri ha quindi ribadito che bisogna riscoprire la dieta mediterranea con la rivalutazione dei prodotti stagionali, la convivialità, segno distintivo italiano, e soprattutto alimenti della nostra terra, non importati, con un aggravio anche per il nostro pianeta per quanto riguarda il trasporto. Prima si era molto attenti ai costi dei prodotti, il cibo doveva avere un costo equo,cosa che sta tornando di moda vista la crisi. Anche il famoso piatto unico era scelto per risparmiare su luce e gas. Il latte avanzato veniva riciclato con i formaggi, il pane raffermo con le friselle, le mandorle in più per i dolci; ogni cibo aveva una seconda vita. Il professor D’ Introno ha invece focalizzato il suo intervento su consigli pratici in cucina, su accorgimenti da adottare, sui cibi da eliminare perché troppo raffinati. Ha consigliato ai ragazzi di tornare alle origini, di preparare piatti con pochi ingredienti, impresa ben più difficile,ha suggerito tecniche di cottura e sfatato molti luoghi comuni. Il dottor Peragine ha esaltato il forte attrattore turistico costituito dalla nostra cucina, dai vini e dai prodotti della nostra terra, elementi questi che hanno fatto tenere il turismo in Puglia, nonostante la grave crisi del settore.
Paola Copertino