STORIA DEL PANE
Ci si immagina l'invenzione del pane come un evento quasi fortuito che un nostro avo ebbe ai primordi della civiltà, così come poté avvenire per l'accensione manuale del fuoco o per l'invenzione della ruota. In realtà tutto accadde in modo molto più spontaneo.
All'inizio i cereali, interi o frantumati, venivano consumati crudi e solo in seguito si imparò a tostarli. La torrefazione non solo ne migliorava il sapore e la digeribilità, ma facilitava la conservazione impedendo il formarsi di muffe.
Si cominciò, poi, a pestare il grano secco in un mortaio o a frantumarlo utilizzando una base di pietra levigata larga e pesante (levigatoio), sulla quale erano depositati i grani che venivano schiacciati con un'altra pietra tenuta nel pugno (macinello). Il risultato di queste operazioni era una farina grezza, di grossa grana, che veniva impastata con acqua e poi consumata. I predecessori di tali alimenti sono i cereali arrostiti, che ancora oggi consumiamo: basti pensare all'orzo tostato, utilizzato come surrogato del caffè, ai fiocchi di una particolare specie di granturco o ai pop-corn, alle farinate d'orzo, di riso pilaf, di polenta, di canapa o di altri cereali ora utilizzati dall'industria alimentare per la prima infanzia.
Quello che probabilmente è successo, è che qualche nostro primitivo antenato abbia lasciato al sole o in contatto con della frutta acida o del latte andato a male una di queste farinate grezze. La pastella, sotto l'effetto di lieviti, avrà cominciato ad aumentare di volume trasformandosi in una pagnotta.
Comunque, anche se la scoperta non fosse avvenuta così facilmente e velocemente, è indubbio che il pane influì in modo determinante sulla storia dell'uomo e sulla sua evoluzione.
ANTICO PANE EGIZIO SIMBOLO RELIGIOSO IL PANE E' ARTE
FORNI E MULINI SOLO PER I SIGNORI DAL RINASCIMENTO ALLA RIVOLUZIONE
IL PANE IN EPOCA MODERNA LA FARINA IL LIEVITO