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I VITIGNI ITALIANI PIU' FAMOSI

II nostro Paese vanta una straordinaria ricchezza di vitigni, a volte scono­sciuti, a volte dimenticati o in via di estinzione: sono circa 300 le varietà autoctone (nel mondo è un record assoluto), veri e propri tesori enologici che, in epoca di "globalizzazione" vitivinicola, è importante conoscere e va­lorizzare. II termine "autoctono" - ultimamente molto di moda - indica un vitigno che ha origine in Italia, o che è presente sul nostro territorio fin da tempi molto lontani. Un esempio di varietà "autoctona" è la Coda di Volpe, un'uva conosciuta fin dall'epoca romana e ancora oggi coltivata in Cam­pania. Per "alloctona" si intende invece una varietà introdotta da altri Pae­si in tempi abbastanza recenti (ad esempio la Syrah in Toscana, il Gewurz­traminer in Sardegna). Varietà come Merlot e Cabernet Sauvignon si trova­no ormai da secoli in Italia e per questo - pur essendo originarie di altri paesi - sono entrate ormai a far parte della nostra tradizione. Tra i vitigni, il Sangiovese è quello più diffuso (copre oltre il 10% del territorio coltiva­to). Insieme a Catarratto Bianco siciliano, Trebbiano Toscano, Montepulcia­no e Barbera coprono da soli oltre il 30% delle coltivazioni.

Aglianico

E un vitigno rosso di origine ellenica e dà origine al campano Taurasi e al­I'Aglianico del Vulture, vino della Basilicata. E il vitigno a bacca scura più diffuso in Italia meridionale. Ne deriva un vino rosso ricco di corpo, acidità, tannino e strutturato, che con l'invecchiamento acquista grande eleganza.

Albana

Tipico delle colline romagnole, questo vitigno dà un vino di colore giallo dorato carico, profumato, di sapore amarognolo, armonico. È vinificato in purezza e dà origine alla Docg Albana di Romagna.

Ansonica o Inzolfa

È un vitigno bianco, tipico siciliano. Entra in parecchie Doc siciliane e to­scane, quali Contea di Sclafani, Contessa Entellina, Menfi, Ansonica Co­sta dell'Argentario e anche nel Marsala. Se ne ricava un vino color giallo paglierino con riflessi verdolini, caldo, scarsamente acido.

Arneis

Sta riconquistando importanza in Piemonte, nell'area di Alba, dopo la quasi totale scomparsa. L'area di produzione storica è il Roero, dove vie­ne definito anche "Barolo bianco" per l'uso di accompagnarlo al Nebbio­lo al fine di ammorbidire le asperità dei rossi. È una buona base per spu­manti, e ne esistono anche versioni passite. Concorre nella Doc Roero.

Barbera

Circa la metà del vino rosso piemontese deriva da questo vitigno, vinifi­cato sia in purezza che in uvaggio. Dà un vino ricco di colore e di corpo, abbastanza acido, tipico da invecchiamento.

Bombino Bianco

Dal vitigno si ottiene un vino fine e neutro, da pasto. È alla base di molti bianchi Doc, dal Pagadebit di Romagna fino al Leverano e al San Severo.

Brachetto d'Acqui

È un vitigno originario della Provenza e diffuso in Piemonte nelle provin­cie di Asti, Alessandria e nel Cuneese. Si vinifica maggiormente in purez­za, dando origine a vini rossi amabili e frizzanti. Generalmente se ne rica­va uno spumante dal sapore morbido e vellutato, ma si possono trovare anche dei passiti. Da questo vitigno si ottiene la Docg Brachetto d'Aqui.

Cabernet Franc

Questo vitigno proviene dalla zona di Bordeaux, in Francia, e più preci­samente dalla Gironda. Arrivato in Friuli verso la fine dell'Ottocento, oc­cupa ora il secondo posto, per quantità, fra le varietà a uva rossa.

Cabernet Sauvignon

Vitigno francese proveniente dal Bordeaux. Diffusosi in Piemonte all'ini­zio dell'Ottocento, viene oggi coltivato principalmente in Trentino Alto Adige e ultimamente anche in Toscana, Umbria e Sicilia, dove sta dando risultati eccezionali (è alla base di vini come il Sassicaia di Bolgheri).

Lanaiolo

Vitigno bianco e nero. Conferisce morbidezza e facilità di beva. Quello nero concorre nelle Docg Chianti, Chianti Classico, Vino Nobile di Mon­tepulciano, Torgiano Rosso Riserva, e nelle Doc Carmignano.

Cannonao

Uva originaria della Spagna, adatta ai climi aridi. Da questo vitigno, tipi­co in Italia della Sardegna, si ottengono vini ricchissimi in alcol, e infatti i disciplinari prevedono 13,5° per il tipo normale e ben 15° per la riserva. È presente nelle Doc Cannonau di Sardegna e Mandrolisai.

Catarratto

Tipico della Sicilia occidentale, rappresenta 1 46% delle uve siciliane ed è il secondo più diffuso vitigno bianco in Italia. Entra nella Doc Alcamo ed è la base per Marsala e Vermouth.

Chardonnay

Originario della Borgogna, diffusissimo nella Champagne, in Italia si tro­va soprattutto nelle Tre Venezie e in Lombardia. Ottimo come base spu­mante, questo vitigno dà un vino di grande pregio, fine, armonico, frut­tato, elegante che si presta benissimo alla vinificazione in barrique.

Ciliegiolo

Varietà di colore violaceo e di sapore semplice e dolce. E coltivata con successo nelle zone collinari della Toscana, dell'Emilia e anche dell'Italia
settentrionale. Se ne ricava un vino carico nel colore, alcolico, di corpo ma con poca acidità, che viene utilizzato in uvaggi. Entra negli uvaggi delle Doc Parrina, Colli Lucchesi, Chianti, Chianti Classico, Colli di Luni, Golfo del Tigullio, Morellino di Scansano.

Coda di volpe

Noto sin dal tempo dei Romani: è usato in Campania nella preparazione del Bianco del Vesuvio ed entra anche nella vinificazione del Greco di Tufo.

Cortese

Dà un vino secco, giallo paglierino, abbastanza alcolico, delicatamente profumato. Viene utilizzato anche come base per la spumantizzazione: la sua vera culla è Gavi. Presente nelle Doc Colli Tortonesi, Cortese del­l'Alto Monferrato, Garda Cortese, Monferrato, Oltrepò Pavese, Piemon­te Cortese.

Corvina Veronese

Dà un vino di colore rubino intenso. Non essendo molto armonico, diffi­cilmente viene vinificato da solo, ma costituisce la base dei vini Valpoli­cella e Bardolino. Si coltiva esclusivamente in provincia di Verona.

Croatina

È la tipica uva rossa dell'Oltrepò Pavese. Entra in molti uvaggi, ai quali dona morbidezza e colore, dando origine a Barbera e Bonarda.

Dolcetto

Coltivato soprattutto in provincia di Cuneo, di Alessandria e di Asti, ha ricevuto il riconoscimento delle Doc in ben sette zone del Piemonte. Dà un vino di colore rosso rubino, alcolico, di sapore amarognolo, profu­mato, molto gradevole. I più longevi sono quelli di Alba, di Diano d'Alba e di Dogliani.

Falanghina

Questo vitigno bianco, tipico della Campania, è famoso per entrare nella vinificazione di tutti i maggiori vini bianchi della regione: Campi Flegrei, Guardiolo, Capri, Solopaca, Taburno, Falerno del Massico. Forma vini bianchi dal profumo vinoso e gradevole, dal sapore asciutto e sapido.

Freisa

Coltivato nelle colline sulla destra del Po, dà un vino asciutto che mi­gliora sensibilmente con il tempo, acquistando profumo e sapore.

Gaglioppo

Base del Cirò, concorre alle Doc Bivongi, Cirò, Donnici, Lamezia, Melissa, Pollino, Savuto, Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, Scaviglia, Verbicaro. A parere di alcuni il vino che si ottiene con quest'uva, alcolico e fresco, corposo e leggermente tannico, sarebbe il più antico del mondo.

Gamay

Se ne ricava un vino rosso rubino, carico, con una buona acidità. Viene utilizzato per la produzione del Beaujolais. Il Gamay più noto è detto Ga­may noir. Fiorisce, fruttifica e matura precocemente: ciò permette la col­tivazione in regioni anche piuttosto fredde, come la Val d'Aosta.

Garganega

E un vino asciutto, lievemente amarognolo, armonico e vellutato. E alla base della produzione del Soave e del Gambellara.

Greco

Come dimostra il nome, è un vitigno di origine greca, coltivato soprat­tutto in Campania (Greco di Tufo), in Calabria (Greco di Bianco o Cirò Bianco). In piccole quantità è presente anche nell'uvaggio di altri vini, co­me il Lacryma Christi del Vesuvio, il Frascati e il Fiano di Avellino. È un vi­no dorato dal profumo intenso.

Grignolino

Dà un vino di colore rosso rubino poco intenso, dal profumo delicato e dal sapore asciutto, leggermente tannico. È presente quasi esclusiva­mente nel Monferrato e nella zona di Asti. Vinificato in purezza, o in uvaggi con Barbera o Freisa, rappresenta due Doc: Grignolino d'Asti e Grignolino del Monferrato Casalese.

Grillo

Viene utilizzato in uvaggi con l'Ansonica e il Catarratto, ma anche nella preparazione del Marsala. Se ne ricava un vino giallo paglierino, asciut­to, caldo, fresco e leggermente tannico.

Groppello

Da questo vitigno, presente quasi esclusivamente in Lombardia nella zo­na del Garda Bresciano, si ottiene un vino color rubino chiaro, asciutto, mediamente alcolico. È alla base di tutti i vini rossi e rosati, compreso l'o­monimo Groppello del Garda Bresciano.

Lagrein

Coltivato nelle zone intorno Bolzano, dà origine a un'uva ricchissima di sostanze coloranti. Ne deriva un vino dal colore violaceo e dai profumi di more e mirtilli. Esiste anche una versione rosata, frutto di una vinifica­zione in bianco. Concorre nelle Doc Trentino e Alto Adige.

Lambrusco di Sorbara

Se ne ricava un vino rosso rubino chiaro, dal profumo e dal gusto deli­cati, sapido, acidulo. Rappresenta la Doc Lambrusco di Sorbara in diver­se province di Modena e concorre alla Doc Reggiano.

Lambrusco Maestri (Grappello Maestri, Lambrusco di Spagna)

Particolarmente diffuso nelle province di Parma, Reggio Emilia, Mantova. Dà un vino molto colorato, asciutto, tannico, che può servire anche da mezzo taglio. Imbottigliato dolce, dà un vino amabile e frizzante. Con­corre alle Doc Lambrusco Mantovano, Reggiano.

Lambrusco Marani

Si va estendendo dalla zona originale di Fabbrico al basso Reggiano. Dà un vino di colore rosso rubino vivo, di buona fragranza vinosa e leggero profumo caratteristico, gradevole. Concorre alla Doc Reggiano.

Lambrusco Salammo

Questo vitigno dà un vino molto richiesto, molto colorato e di gradevo­le profumo vinoso, vivo di acidità. Rappresenta la Doc Lambrusco Sala­mino di Santa Croce e concorre nelle Doc Lambrusco Mantovano, Reg­giano.

Lambrusco Grasparossa

Da questo vitigno si ottiene un vino carico di colore scuro, dal profu­mo fruttato e gradevole. È molto coltivato nelle zone collinari della provincia di Modena e rappresenta la Doc Lambrusco Grasparossa di Castelvetro.

Malbech

Se ne ricava un vino dal gusto erbaceo, poco tannico e poco fresco, ma di buona qualità. Utilizzato in uvaggi con Merlot, Gamay e Cabernet.

Malvasia Bianca di Candia

È molto diffuso nel Lazio. Dà un vino pregiato, alcolico e ricco di profu­mi. Spesso viene vinificato con il Trebbiano Toscano. Rientra nelle Doc Colli Lanuvini, Castelli Romani, Colonna, Colli di Scandiano e di Canossa, Montecompatri Colonna.

Malvasia Bianca Lunga o del Chianti

È particolarmente diffusa in Toscana, dove rientra nelle Doc e Docg Chianti, Carmignano, Colli dell'Etruria Centrale, Bianco dell'Empolese, Colli Lucchesi, San Gimignano, San Severo, Bianco Valdinievole, Colli Martani. Viene utilizzato anche per la produzione di Vin Santo.

Malvasia Nera di Lecce

Vitigno diffuso nel leccese, entra in diverse Doc come Salice Salentino, Nardò, Copertino. Uva molto ricca di zucchero che dà un vino fine da pasto.

Marzemino

Coltivato in Trentino, è di origine austriaca. Il vino che ne deriva è un ros­so violaceo dai profumi intensamente erbacei e di medio corpo. Concor­re alle Doc Garda, Garda Classico, Colli di Scandiano e Canossa.

Merlot

Originario del Bordolese, è stato il primo vitigno francese a essere im­piantato su larga scala nel nostro Paese dopo l'epidemia della filossera. È presente soprattutto nel Veneto e rientra in moltissime Doc.

Montepulciano

In Abruzzo è l'uva più diffusa della regione, sia nella rossa che rosata (Cera­suolo). È coltivata con successo anche in Emilia, nelle Marche (dove si espri­me benissimo nel Rosso Conero), ma anche nel Molise, in Puglia, nel Lazio.

Moscato Bianco

È sicuramente una delle varietà più pregiate e antiche del mondo. Dà vi­ta al celebre spumante Asti (ma anche a vini dolci liquorosi). Originario del Piemonte, un tempo veniva utilizzato come base per i Vermouth.

Múller Thurgau

Viene coltivato lungo il fiume Adige. Produce l'omonimo vino bianco aromatico, delicato e di sapore raffinato. II suo naturale terroirè la Val di Cembra. È presente nelle Doc Trentino, Alto Adige, Collio.

Nebbiolo

Regna incontrastato in Piemonte, dove trova la sua massima espressio­ne nelle Langhe. Dalle sue uve si ricavano due tra i piu grandi vini del mondo: Barolo e Barbaresco. Se ne ricava un vino rosso non particolar­mente intenso, alcolico, fresco e spiccatamente tannico; il gusto è pieno e robusto. Costituisce le Docg Ghemme, Gattinara, Valtellina Superiore, Donnas e gran parte delle Doc piemontesi.

Negro Amaro

Se ne ricava un vino dal colore rosso granato, dal sapore amarognolo. Concorre nelle Doc Alezio, Brindisi, Copertino, Galatina, Nardò, Rosso di Cerignola, Squinzano.

Nero d'Avola o Calabrese

È il miglior vitigno siciliano, e dà un vino strutturato, dai sapori e profu­mi intensi, adatto al lungo invecchiamento. Conosciuto in Sicilia come base del Cerasuolo.

Nosiola

Il più antico vitigno bianco del Trentino. Ha un gusto piacevolmente fresco, fruttato e leggermente aromatico. Rientra nella Doc Trentino Vin Santo.

Picolit

Da uve sovrammaturate si ricava questo vino dolce, delicato e alcolico, tutto friulano. Rientra nella Doc Colli Orientali del Friuli e Collio.

Pinot bianco

Coltivato in tutta Italia, si confonde molto spesso con lo Chardonnay. Originario della Germania, è un'ottima base per gli spumanti. Diffuso so­prattutto in Lombardia, Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli.

Pinot Grigio

Diffuso nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia, il Pinot Grigio dà un vino molto profumato, leggermente amarognolo, armonico, alcolico, fine.

Pinot Nero

Se ne ricava un vino rosso rubino chiaro, dal sapore amarognolo, abba­stanza alcolico. Spesso vinificato in bianco, è un'ottima base per spuman­ti. Largamente coltivato in Italia, rientra nella Docg Franciacorta.

Primitivo

Base di vigorosi vini pugliesi da tavola, da dessert e da taglio, è imparen­tato con il famoso californiano Zinfandel. Se ne ricava un vino rosso, dai profumi speziati e da un'elevata alcolicità. Fino a poco tempo fa usato come vino da taglio, riesce oggi a dare vini di ottima qualità. Rientra nel­le Doc Primitivo di Manduria, Salice Salentino e Gioia del Colle.

Prosecco (detto Serprina sui Colli Euganei)

Diffuso nelle colline della provincia di Treviso. Se ne possono ottenere due tipi di vino: uno asciutto e l'altro spumeggiante e amabile. Concor­re in molte Doc come: Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Cartizze e Colli Euganei.

Ribolla

Antico vitigno autoctono friulano a frutto bianco, recentemente rivalu­tato e inserito nell'ambito della Doc Colli Orientali del Friuli. Produce un vino dal sapore asciutto, vinoso, fresco e armonico. I vini ottenuti sono il Colli Orientali del Friuli e il Collio Goriziano.

Riesling Italico

E maggiormente coltivato nell'Oltrepò Pavese e nel Veneto. Dà un vino di colore giallo paglierino, profumato, alcolico, fine. Rientra nelle Doc Col­lio, Friuli Isonzo, Garda, Oltrepò Pavese, Lison-Pramaggiore, Trentino, Al­to Adige.

Sagrantino

La zona di produzione del Sagrantino, uno dei più grandi vitigni rossi d'I­talia, è l'Umbria. Negli ultimi anni è prepotentemente salito alla ribalta. Compone la Docg Sagrantino di Montefalco.

Sangiovese

Probabilmente vitigno autoctono della Toscana. Anche se le prime docu­mentazioni risalgono al diciottesimo secolo, si pensa che fosse conosciuto già dagli Etruschi. Dà un vino rosso rubino intenso, che costituisce la base dei vini rossi da pasto toscani. Compone le Docg Brunello di Montal­cino, Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Vino Nobile di Montepulciano e Torgiano Rosso Riserva, oltre alle Doc Sangiovese di Romagna, Morelli­no di Scansano, Montescudaio rosso, Botticino, Colli Pesaresi.

Sauvignon

Il Sauvignon è un vitigno coltivato in Francia, nel Bordolese. In Italia è molto diffuso in Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia e in Lombardia. Ne deriva un vino bianco fine, dal colore giallo dorato, dall'intenso profumo di frutta matura e di fiori, morbido e vellutato, leg­germente aromatico, caldo e delicato. Può sopportare un leggero invec­chiamento. Rientra nelle Doc Collio, Colli Orientali del Friuli, Isonzo, Bre­ganze, Lison-Pramaggiore, Oltrepò Pavese, Trentino, Alto Adige, Grave.

Schiava

La zona di produzione è la provincia di Bolzano e Trento. Ne esitono tre varietà: la gentile, la grossa e la grigia. Da quella grossa si ricava un vino dal colore rubino chiaro e profumato, lievemente amarognolo, poco al­colico. Concorre alle Doc Valdadige, Lago di Caldaro e Alto Adige.

Sylvaner

È coltivato nella valle di Isarco, da Chiusa fino a Bressanone. Di origine au­striaca, è noto per la produzione di vino Sylvaner in provincia di Bolzano.

Syrah

Alcuni ritengono che provenga dalla città persiana Schiraz; altri sostengo­no che sia originario della zona di Siracusa. In Italia è presente a partire dalla metà del XIX secolo. Se ne ricava un vino dal colore rubino, con for­ti riflessi violacei, abbastanza alcolico e tannico, robusto di corpo.

Tocai Friulano

Tipico del Friuli, il Tocai è coltivato anche in provincia di Venezia e in al­tre province venete. Dà un ottimo vino fine, asciutto, alcolico, armonico, di colore giallo chiaro e dal caratteristico sapore amarognolo. Rientra nella Doc Lison-Pramaggìore, Gambellara, Bagnoli, Colli Euganei, Garda, Colli Berici, Breganze, Piave, Colli Orientali del Friuli.

Traminer

Il Traminer è originario dell'Alto Adige. Ne esistono due qualità: il Traminer e il Traminer aromatico (Gewiirztraminer). Viene coltivato soprattutto in Trentino, Veneto e Friuli. Se ne ricava un vino dal colore giallo paglierino ca­rico, aromatico, alcolico e poco fresco. Rientra nelle Doc Trentino, Alto Adi­ge, Colli Orientali del Friuli, Carso, Grave, Collio, Annia, Aquileia, Latisana, Isonzo del Friuli.

Trebbiano Romagnolo

Il Trebbiano Romagnolo è molto diffuso nel Ravennate, in provincia di Forlì e di Bologna. Dà un vino di colore giallo dorato e di buona fragran­za vinosa, gradevole. Rientra nelle Doc Bosco Eliceo e Colli di Scandiano e di Canossa.

Trebbiano Toscano

Coltivato con successo in Toscana, si è andato diffondendo in altre re­gioni. Le uve vengono utilizzate nella preparazione del Chianti. Essendo sufficientemente neutro, viene impiegato in unione con altri vini dalla personalità più spiccata, senza sopraffarli.

Uva di Troia

È un buon vitigno rosso, diffuso nelle province di Bari e Foggia. Entra co­me base per la vinificazione di molti vini Doc come il Rosso di Canosa, il Cacce mmitte di Lucera, I'Orta Nova e Castel del Monte.

Verdicchio bianco

È la principale uva bianca delle Marche. Di colore paglierino e profumi delicati, ha un gusto fresco, piacevole, dal retrogusto amarognolo di mandorla amara. Rientra in numerose Doc: Verdicchio dei Castelli di Je­si, Verdicchio di Matelica, Esino. Come Trebbiano di Soave partecipa alle Doc Castelli Romani, Colli Albani, Soave e Recinto Doc di Soave. Come Trebbiano di Lugana concorre alla Doc Lugana.

Vernaccia

Dal latino I/ernaculum (del luogo). È un antico vitigno usato per il bian­co nella storica città toscana di San Gimignano, e in Sardegna a Orista­no per un vino da dessert tipo Sherry.

Vermentino

Ha aroma delicato, che ricorda vagamente il profumo della clematide in fiore. Il sapore è fresco e piacevolmente acidulo, con un retrogusto man­dorlato. Può essere utilizzato, oltre che per la produzione di vini secchi e fermi, anche per le tipologie dolce, liquoroso e spumante. Oltre a com­porre la Docg Vermentino di Gallura, rientra nella DocVermentino di Sar­degna, Cinque terre, Montescudaio, Colli di Luni, Montecucco.

Zibibbo

Di lontane origini, è un vitigno adatto per la tavola e per farne uva passa. Se ne ricava un vino giallo paglierino carico, con riflessi dorati, dolce e con elevata alcolicità. Viene utilizzato per la produzione del vi­no Doc di Pantelleria, nella versione passito, moscato e spumante.

 

 







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