VINI LIQUOROSI
|
Vini liquorosi
I vini liquorosi sono prodotti da un vino base di titolo alcolometrico complessivo naturale non inferiore ai 12°. II vino base può essere concentrato a freddo, o addizionato di mistella, alcol etilico, acquavite di vino o mosto concentrato. Il titolo alcolometrico finale deve essere compreso tra i 16 e i 22°. 1) L'alcol viene aggiunto nel corso della fermentazione in una o più riprese. Se la "fortificazione" avviene all'inizio della fermentazione, il vino risulterà molto dolce, mentre se avviene alla fine, il vino risulterà quasi secco. 2) II vino liquoroso si può ottenere anche aggiungendo al vino semplicemente mistelle (distillato di vino o alcol a 95°) in modo tale che esso ottenga la gradazione alcolometrica necessaria. Fra i vini liquorosi italiani ricordiamo la Vernaccia di San Gimignano, la Malvasia delle Lipari, la Malvasia di Bosa, il Vesuvio Lacrima Crysti, l'Aleatico di Gradoli, I'Erbaluce di Caluso e il Trentino. 3) Altre volte il vino viene addizionato di mosto cotto o di mosto concentrato. Il mosto cotto si ottiene da un mosto sottoposto a fuoco diretto o a vapore, e serve a conferire al vino un colore ambrato e un sapore lievemente amarognolo. La quantità di mosto cotto immessa nel vino determinerà la differente caratteristica del prodotto finito (più o meno dolce). Questi vini possono subire un periodo di invecchiamento molto prolungato e assumere specifiche caratteristiche a seconda dei contenitori in cui dimorano. Tra di essi (che in passato venivano chiamati anche "vini conciati") si ricordano il nostro Marsala, o i portoghesi Porto, Madeera e Moscate) de Setubal, gli spagnoli Sherry e Malaga. Tutti i vini liquorosi in commercio riportano, intorno al collo della bottiglia, la fascetta bicolore (rosa-viola) con la scritta "Vino Liquoroso" (contrassegno di Stato).
|
|
|