Si dice che l'elevata qualità del pomodoro da mensa prodotto in Italia dipenda dalle particolari condizioni ambientali in cui viene coltivato. terra, acqua e sole però non bastano per spiegare il sapore e il colore delle nostre produzioni: il pomodoro è una coltura molto esigente. L'orticoltore, a cui è richiesto il massimo grado di professionalità, deve saper allestire adeguati piani di fertilizzazione. Dall'inizio della coltivazione al termine della fioritura, occorre garantire un'elevata somministrazione di potassio cui seguono, in ordine decrescente, potassio, fosforo e calcio. Devono inoltre essere adottate tempestive strategie di difesa per prevenire varie avversità di natura sia fisiologica che parassitaria, acui questa coltura è soggetta. L'irrigazione è una delle pratiche colturali più critiche: i tempi e i modi in cui l'acqua è distribuita, così come la sua salinità, possono influenzare in modo determinante la quantità e la qualità dei raccolti.
Se il tempo è ascitto, i pomodori hanno bisogno di frequenti irrigazioni, in caso contrario non bisognerebbe eccedere con l'acqua, infatti, se l'umidità è eccessiva, o le annaffiature sono irregolari, i frutti tendono a spaccarsi.
Le tecniche di micro-irrigazione localizzata stanno gradualmente sostituendo i metodi per aspersione e scorrimento, consentendo di abbinare la fertilizzazione all'irrigazione.
La "fertirrigazione" offre numerosi vantaggi, tra i quali la localizzazione degli elementi nutritivi nelle vicinanze della pianta, la possibilità di intervenire in modo tempestivo e mirato, nonchè un risparmio nel consumo dei fertilizzanti. Questa pratica impone però l'utilizzo di strutture fisso di costo più elevato, perciò è utilizzata più frequentemente nelle colture protette. Il ricorso a tunnel e serre è infatti spesso necessario per il pomodoro, soprattutto nell'Italia Settentrionale, poichè la pianta è assai sensibile al gelo.
La coltura del nostro prezioso ortaggio è diffusa in tutta Italia. Quando si pensa alla sua coltivazione immaginiamo subito colture a pieno campo, proprie soprattutto del pomodoro destinato alla trasformazione, e presenti principalmente in Puglia, Campania; Emilia Romagna, Calabria, Sicilia, Lazio e Veneto. Nonostante le migliori condizioni ambientali di cui gode il nostro Paese rispetto al Nord Europa, sono state sperimentate, specialmente per il pomodoro da mensa, coltivazioni idroponiche fuori suolo. Queste ultime consentono di modulare maggiormente l'apporto di elementi nutritivi rispetto al pieno campo. La maggiore umidità, le rotazioni meno frequenti e le temperature più elevate possono però complicare la gestione della difesa e della fertilizzazione: sotto serra serve, se possibile, ancora più professionalità.