Sicuramente, i grandi imperi come quello Egizio o quello romano non avrebbero potuto sussistere se non ci fosse stata la forza nutritiva del pane. Presso gli antichi Egizi, di cui già Erodoto notava l'uso di impastare con i piedi, il pane acquistò per la prima volta un valore economico e sociale. Esso veniva infatti utilizzato come moneta per pagare il salario tanto del contadino quanto delle più alte cariche dello Stato, divenendo così simbolo di distinzione sociale (al popolo era destinato pane di orzo o spelta, ai nobili quello di farina di grano).
Il Pane era il cibo principale, anzi quasi l'unico dei contadini. La farina con la quale era confezionato era ineguale, grossolana e conteneva una buona quantità di polvere, sabbia portata dal vento e altri generi di impurità. Il contadino non masticava delicatamente il suo pane, ma lo schiacciava con grande sforzo delle mascelle. Le impurità abrasive alla lunga logoravano anche i denti più forti e molti anziani avevano la dentatura consumata fino alle gengive.
* Sono state ritrovate in Egitto alcune statuette di argilla rappresentanti uomini e donne intenti all'impasto di cereali e alla panificazione.