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LA MIGLIOR PIZZA DI NEW YORK? VIENE DA QUARTO INFERIORE



Da Quarto Inferiore a New York, passando per Miami e Los Angeles. Il giro è lungo, ma non ti pesa se lo fai per inseguire un sogno. Massimiliano Bartoli l’ha acchiappato, quel sogno: è sua la migliore pizzeria di New York, votata dai lettori del ‘New York Times’. Si chiamaHoudini proprio come il mago, perché è al 1563 di Decatur Street, nella zona di Ridgewood, dove il mago di origini ungheresi è sepolto. Lui, Bartoli, più che un mago è un trasformista, uno che dal 1990 vive negli Stati Uniti ed è sempre stato capace di reinventarsi. Fino al successo attuale, a New York. Americano ormai da 24 anni, anche se ne ha solo 45.

Bartoli, come è finito nella Grande Mela da Quarto Inferiore?

«In realtà sono cresciuto a San Ruffillo, ho fatto le elementari dalle suore del San Mamolo, le medie a San Ruffillo. Ma quando sono partito per gli Stati Uniti, la mia famiglia stava a Quarto Inferiore».

Se ne andò giovanissimo.

«Sì, ed ero anche inesperto. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero di Rimini, ho iniziato subito a fare le stagioni: d’estate al mare, d’inverno in montagna. Nel 1990 andai in vacanza in Sud America, al rientro atterrando a Miami ebbi la netta sensazione che dovevo fermarmi, che quello era il mio mondo, che in Italia sarei stato frenato. Ed era vero».

Chissà se stesse in Italia adesso...

«Vengo due o tre volte all’anno, a trovare mia madre Carmen e mia sorella Rachele, che è appena diventata mamma di mio nipote Matteo. E più torno, più capisco che il mio posto è negli Stati Uniti. Me lo disse anche mia madre, quando mi sentì preoccupato per il primo fallimento di un locale a Miami, si chiamava Opera Prima e io avevo vent’anni».

Che cosa le disse?

«Io ero inesperto e un po’ sfiduciato, le feci una chiamata a carico del destinatario perché non avevo soldi. Pensavo di tornare, lei dopo una pausa mi rispose: ti sei dimenticato perché sei andato lì? Questo non è più il tuo posto. E’ stato uno dei momenti più importanti della mia vita».

Da Miami 1990 a New York 2014 di acqua ne è passata.

«In mezzo ho lavorato per alcune grandi compagnie americane, sempre nel settore della ristorazione: sono stato chef per il marchio Alfredo, una catena di locali. Ho capito che cosa fosse davvero l’America, un posto dove puoi ottenere quello che meriti. Poi sono passato a Los Angeles dove ho cucinato per la Tonucci, un’azienda di catering che lavorava per vip come Clint Eastwood, Michael Douglas, Kelly LeBrock, Steven Seagal. Ma pensavo ad un’azienda mia. Sono venuto a New York nel ‘95, prima ho lavorato per il ristorante dei Fratelli Bruno, poi sono stato chef al Doge per un po’. Nel ‘99 ho aperto il ristorante Miss Williamsburgh, fino al 2007. Ho fatto per un po’ il consulente esterno, e dall’anno scorso ho aperto Houdini».

di Doriano Rabotti

Fonte: ilrestodelcarlino.it








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